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E' partito il 30° Campionato Brianzolo di Corsa CampestreInserito da Giuseppe.Mauri il 11/01/2016 alle 11:52 nella sezione cross & trail
E così siamo arrivati al 2016. Leggevo recentemente di qualcuno (mancato proprio il 31 dicembre) che invitava gli amici a non cadere nel tranello delle ricorrenze e dei relativi bilanci, ma credo che sia nella nostra natura o comunque nelle nostre abitudini e rituali consolidati (insomma, tutte quelle cose che i più istruiti chiamano cultura) fissare dei punti d’arrivo o di partenza per scandire lo scorrere del tempo e per provare a misurare periodicamente il proprio rapporto con il mondo che ci circonda e di cui facciamo parte! Tutto questo per dire che per me e un manipolo di giovanotti ed ex giovanotti in mutande, l’anno comincia, almeno da un punto di vista sportivo, quando comincia il Campionato Brianzolo di Corsa Campestre (o il Brianzolo, se preferite). Quest’anno son trent’anni, che non è poco e, di nuovo, è un numero tondo, di quelli che fanno venir voglia di tirare le somme e fare bilanci. E gli organizzatori hanno deciso di celebrare la ricorrenza con un calendario di ben sette appuntamenti. Mai come quest’anno arriveremo a primavera e alle prime mezze maratone, accompagnati dal Brianzolo. Personalmente questo sarà il mio quinto Campionato. Ma io, in confronto agli altri compagni di avventura, non sono che un debuttante, uno con i pantaloni corti. Non so il Piermario e il Mistair come sono messi, ma credo che il GP sia al suo 25mo Campionato. Non so se li ha corsi tutti (ce lo dirà lui), ma l’anno scorso mi ha regalato la maglia celebrativa del quinto Campionato, quindi è ragionevole ipotizzare che il ragazzo, peraltro fresco Ironman, sia uno che ne ha corsi veramente tanti e che in gara ce ne siano pochi come lui! Comunque sia, chiedo venia per la lunga introduzione (ma è la prima tappa, prometto che per le prossime cercherò di essere più diretto) e partiamo con la cronaca. L’idea era quella di andare in bici a Cantù – per me che sono brianzolo, le tappe del Brianzolo non sono mai molto lontane da casa, e quindi pensavo di usare la bici come riscaldamento e, soprattutto defaticamento post gara. E poi mi piaceva di fare una pistolata completa, non solo sgambettare nel fango, ma anche andarci in bici.. Purtroppo pioviggina e l’idea di tornare a casa e dover pulire la bici a fine giornata, mi fa desistere dal proposito (in verità anche l’idea di dire a mia moglie che sarei andato in bici sotto la pioggia mi ha fatto desistere…) Arrivo a Cantù all’una e mezza, cioè appena in tempo per espletare tutte le formalità della gara (partenza per gli over 50 come da tradizione fissata per le 14,30…) e incontro subito il GP che già aveva fatto tutto e non manca l’occasione per sottolineare quanto io sia stato avventato a presentarmi all’ultimo momento…. “Ma come, la gara parte alle 14,30, e tu arrivi solo un’ora prima?”. Contrito, cerco di sbrigarmi, e mi preparo per il riscaldamento. Arriva Mario “Sturm” Tempesti anche lui giusto con un paio d’ore d’anticipo, visto che la partenza peri giovani è prevista intorno alle 16:00. Non ricordo se per Mario si tratti di un ritorno o addirittura di un debutto assoluto; in ogni caso pochi si dimenticheranno della sua presenza, soprattutto tra gli amici del Cremella, ma ne parliamo dopo. Cominciamo il riscaldamento con il GP e il Maurizio (amico del GP e anche mio, soprattutto dopo la borsata di finferli che mi ha regalato lo scorso Agosto in montagna) e subito il discorso scivola su tecniche di allenamento e integratori alimentari (tradotto: “è due mesi che non faccio un tubo” – “hai provato i pizzoccheri della cooperativa di Bormio? Sono spettacolari!”). A un certo punto mi viene un dubbio. E il Piermario? Nessuno l’ha visto anche se lui aveva assicurato che ci sarebbe stato… Un minimo di perplessità ci resta perché Piermario normalmente si fa vedere… Comunque: finito il riscaldamento, ci troviamo tutti di nuovo al gazebo degli amici del Cremella che ormai si sono rassegnati a ospitarci (noi pensiamo che lo facciano con piacere, ma io ritengo che “rassegnazione” sia il termine che meglio esprime il loro stato d’animo…). E’ arrivato anche il Mistair Scala e quindi, al netto del Piermario, ci siamo tutti, e siamo tutti li: Gianni Pistis, Bianca, il Mistair, Mario “Sturm”, GP con Maurizio e io. Mentre ci prepariamo Gianni (anche lui categoria over ’50…) toglie la tuta e prova qualche allungo. Sfoggia la maglietta del Road, naturalmente ma…. Ma la scritta sulle spalle è sottosopra… Chiedo a Bianca, che mi dice trattarsi di un errore di stampa fatto quando sono state fatte le prime maglie nuove e che di maglie sbagliate ce ne sono solo due (l’altra pare che ce l’abbia Simo Barac…). Cacchio – penso – praticamente è il Gronchi Rosa del Road! Non nascondo di provare una certa invidia per quella canotta!! E’ quasi l’ora. Ci posizioniamo sulla linea di partenza. Il percorso è cambiato rispetto agli anni precedenti. Si parla di un percorso articolato su due giri, uno più lungo e uno più corto, da percorre tre volte l’uno (alla fine il tutto si è risolto in tre giri da 2 km, ma tant’è…). Il Mistair fa una foto al GP con il sottoscritto, Manca Piermario (minchia, stiamo partendo). GP dice che è un peccato che Piermario non si veda perché avremmo potuto fare la stessa foto che abbiamo fatto lo scorso anno alla fine dell’ultima tappa del BRIANZOLO a Carate… Mentre il GP ispirato esprime il suo rincrescimento, il Mistair e io ci accorgiamo che è vestito in completo nero e non porta la canotta del Road. Gliene chiediamo subito conto e lui ci dice che si, non ha abbigliamento sociale ma si tratta di una scelta precisa, non di una sbadataggine. GP ha deciso di protestare. In silenzio, in modo assolutamente civile ma netto, con una forte connotazione simbolica. Correrà senza maglia, per protestare per il fatto che il Road non sostiene la partecipazione dei suoi soci alla gara a cui lui è affezionato (pochi minuti prima mi aveva detto che lui ogni volta non vede l’ora di correre queste gare che in tanti anni gli hanno regalato pomeriggi belli e spensierati…). Ed è un dispiacere così forte che per lui è praticamente un lutto. Da qui la scelta di correre vestito da All Blacks! Gli faccio notare che il Road ha scelto di partecipare al Cross per tutti, ma lui mi fa notare che un po’ di pubblicità a questo Campionato che tante soddisfazioni ha dato alla società, la si poteva anche fare (e, cacchio, non riesco a dargli torto). Mancano pochi secondi e manca il Piermario. Mi preoccupo ma qualcuno mi dice di averlo visto. Do un’occhiata per curare i miei avversari storici. Ci sono tutti, mi pare. Mi piazzo subito da parte al Fausto (presidente del Cremella e primo degli avversari storici). Ecco lo sparo. Il solito sparo del Brianzolo. Uno sparo improvviso, il più delle volte inaspettato perché non è mai preceduto da un qualsivoglia segnale che si sta per partire. Anche queste partenze a sorpresa sono ormai una tradizione, come sottolineava anche il Maurizio (amico del GP ma a questo punto anche nostro, direi). Mi metto alle costole di Fausto e cerco di capire dove diavolo sia finito Piermario. Dopo neanche mezzo chilometro eccolo: Piermario c’è; è poco più avanti di noi e decido di cercare di raggiungerlo senza esagerare. Alla fine del primo chilometro lo affianco e lo saluto. Gli chiedo come mai non ci siamo visti prima della partenza e lui mi risponde che è arrivato il 29…. Mi chiedo che collegamento ci possa essere tra l’essere tornato il 29 e non esserci incontrati prima del via… Dove diavolo sarà mai andato? In fondo dal 29 a oggi sono passati 10 giorni esatti… Glielo chiedo: “dove sei andato? Vacanze? E sei tornato il 29?” Lui mi guarda stranito (e io penso perché siamo in leggera salita, dobbiamo stare attenti alle radici e stiamo procedendo a circa 4’40’’ che per me è un bell’andare…). Mi guarda appunto stranito e dice: “sono arrivato alle due e 29, un minuto prima della partenza!!”. Mi sento un cretino (e so di aver ragione) e, con la scusa di non mollare il Fausto, accelero un pochino. E qui comincia la mia battaglia con il Fausto. Negli ultimi due campionati funzionava così: lui partiva a manetta, io arrancavo per raggiungerlo. Cercavamo di staccarci nel corso del secondo giro e poi nel corso del terzo lui calava leggermente e io arrivavo sereno davanti. Sulla base di tutta questa esperienza mi incollo alle sue costole e passo davanti solo un paio di volte, giusto per far sentire la mia presenza. I suoi allunghi non mi preoccupano, ma il tempo e i chilometri passano e lui non molla. Controllo il ritmo per verificare che non sia io quello che sta mollando, ma niente! Il ritmo è sempre quello, anzi, abbiamo anche accelerato di qualche secondo! Mi arrendo all’evidenza: Fausto è in forma e, quando sbuchiamo sul rettilineo finale, piazza uno sprint bruciante che mi lascia lì impiantato nel fango. Passato il traguardo restiamo li qualche secondo senza fiato e poi ci facciamo i complimenti, beviamo un thè (a me piace scriverlo così, come usava una volta) e andiamo al gazebo dei Cremellas’ per cambiarci e commentare. Al gazebo ci aspetta l’ultima (almeno per me) sorpresa della giornata. Mario Sturm ha con sé un misterioso cartone da cui, colpo di scena, estrae alcune bottiglie di birra di sua produzione, che distribuisce ai presenti. Io sono omaggiato di una bottiglia da litro di Sturm Export Ale e di Two Quids Bitter taste (nota per Mario: la Export Ale ci ha lasciato subito nel tardo pomeriggio, la Two quids riposa serena in frigo in attesa del momento opportuno). L’umore dei Cremellas nei nostri confronti vira da “simpatici ma non ce l’avete un gazebo?” a “a che ora ci troviamo sabato prossimo?”. La birra scorre per la soddisfazione di chi ha appena corso e l’invidia di ancora deve correre, ma tant’è, come si dice: “Ubi maior…”. Appuntamento sabato prossimo a Capriano di Briosco per quella che, a detta di GP, è in assoluto la gara di cross più bella. E se lo dice GP….
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EPPUR GIA' MI MANCATE....