INFORMATIVA BREVE

La informiamo che, per migliorare la sua esperienza di navigazione su questo sito web, utilizziamo diversi tipi di cookie, tra cui:
Cookie di tipo funzionale alla navigazione (functionality cookie); Cookie di tipo pubblicitario (advertising cookie); Cookie di tipo statistico (performance cookie); che consentono di accedere a dati personali raccolti durante la navigazione.
Nella pagina della Informativa Estesa sono presenti le istruzioni per negare il consenso all'installazione di qualunque cookie. Cliccando su "ACCETTA" o continuando la navigazione, saranno attivati tutti i cookie specificati nell'Informativa Estesa ai sensi degli artt. 13 e 14 Reg.to UE 2016/679.

ACCETTA X

Il cavaliere di bianco vestito

Inserito da Giuseppe.Mauri il 01/03/2016 alle 16:37 nella sezione cross & trail

Il cavaliere di bianco vestito

Desio, fango e poesia nella 6^ tappa del Brianzolo

“Oh Valentino vestito di nuovo….”

Sabato ho corso tutta la gara pensando a questo verso, ma non riuscivo a riportarlo esattamente alla memoria. Non mi ricordavo né di Valentino né di cosa diavolo fosse vestito. Rammentavo solo il ritmo del verso e del fatto che ci fosse qualcuno vestito di qualcosa.

Improvvisamente si è palesato nella mia testa, non appena ho visto il GP inguantato nel suo completino immacolato, sfoggiato apposta per l’occasione. Un frammento di verso in cui qualcuno, che poi si è rivelato essere Valentino, era “di bianco vestito”. Un frammento che, ero certo, arrivava dall’infanzia e dalle storie che ci raccontava mia mamma.

Così certo che, non appena tornato da Desio, ho telefonato a mia mamma per chiedere se si ricordava di una canzone o una poesia che parlava di un cavaliere di bianco vestito…. Niente, lei non ricordava nulla…. Allora ho cominciato a cercare nell’infinito oceano digitale di internet e alla fine indovina un po’ chi ti salta fuori? Di nuovo il buon vecchio Pascoli, come l’anno scorso a Cantù alla prima tappa del Brianzolo 2015 (“C’è qualcosa di nuovo nel sole, anzi d’antico…”).

La poesia del Valentino vestito di nuovo è sua, come già avranno capito quelli più colti di me. Non la trascrivo che tanto, se si vuole, si trova molto facilmente.

In ogni caso, chiarito da dove arrivava ‘sto benedetto ricordo, ho richiamato mia mamma, giusto per illuminarla. E in effetti, non appena citato il primo verso, lei, 81 anni compiuti giusto giovedì scorso, mi ha letteralmente illuminato: è partita a tutta, snocciolandomi senza sosta gli altri versi di questa tristissima poesia che parla di una mamma che si vende tutte le galline per comprare un vestito nuovo a questo bambino. Morale: Valentino ha il vestito, ma non ci sono più soldi né per le scarpe né per altro e, tra l’altro, si era rimasti senza galline e le relative uova…

Ma torniamo alla gara. Del completino del GP ho detto. Come promesso, dopo tre gare in nero e due in rosso, ecco il periodo bianco (tipo Picasso, insomma).

Il Road si presenta con la formazione più striminzita di sempre, complice anche la concomitanza con il cross sociale in montagnetta. Siamo (in ordine di categoria e subordine di classifica) il Lucio, GP, il sottoscritto e il Professor Scala, unico rappresentante dei giovani (e ho con questo ho detto tutto…!!)

Si corre nei campi alle spalle del Paladesio. Non è il percorso di Capriano né quello di Monza, niente saliscendi né curve in contropendenza, ma è un susseguirsi di curve strette su un fondo irregolare, con un paio di scalini cattivi. Inoltre, il tracciato è stretto e più corto del solito e quindi viene ripetuto quattro volte, invece che le solite tre. I chilometri sono sempre sei, ma il giro in più mi ha un po’ disorientato…

Non ho cose particolari da dire sulla mia gara. I valori, alla fine del campionato, ormai si sono delineati. Parto dietro (colpo di pistola come sempre a sorpresa) e a causa delle tante curve e del tracciato stretto in alcuni punti, resto imbottigliato e perdo contatto praticamente con tutti. Poi piano piano recupero, a parte il Bruno (vi ricordate, no? E’ il cognato del Fausto, presidente dei Cremellas, che ormai ci ospitano con grande rassegnazione…), che scatta come una molla e non si fa più rimontare.

Lucio vola, e anche il GP mi sembra decisamente in giornata, ma purtroppo, come già detto, siamo solo in quattro, per cui, nonostante la fatica e l’impegno, la nostra classifica è destinata a diventare ancora più triste. Niente di male, anche perché, alla fine, anche questa volta ci siamo divertiti. E noi, a differenza della mamma del Valentino, uova e galline le abbiamo ancora. Oltre che pane, salame e prosecco. Con cui brindiamo in allegria al gazebo dei Cremellas, dandoci appuntamento a sabato prossimo per l’ultima tappa.

Eh si, il campionato brianzolo di corsa campestre – anno 2016 volge al termine. Come da tradizione, sabato prossimo si celebrerà il gran finale presso la Residenza del Parco a Carate Brianza. Sarà l’occasione per tirar fuori tutto ciò che ci è rimasto. E anche di più: il GP ha promesso di portare la colomba pasquale.

Vedete un po’ voi cosa fare!

CAMPIONATO BRIANZOLO DI CORSA CAMPESTRE
6^ tappa - Desio, sabato 27 febbraio 2016
UOMINI OVER 50

posizione nome cognome pos. cat. tempo
42 Lucio Bazzana 5 24:38
54 Gianpaolo Calegari 7 25:14
76 Giuseppe Mauri 19 26:23

CAMPIONATO BRIANZOLO DI CORSA CAMPESTRE
6^ tappa - Desio, sabato 27 febbraio 2016
UOMINI 40-49

posizione nome cognome pos. cat. tempo
24 Stefano Scala 12 22:53



Letto 1426 volte
Commenti
  • piter 02/03/2016 alle 16:09:42 rispondi
    ADDIO COMPAGNI...
    .. impegni famigliari mi terranno lontano anche dall'ultima gara a Carate. E d'altra parte l'inverno è finito e con lui anche il Brianzolo. Fine dei cross, comincia la stagione delle lunghe distanze. Peccato che non ci sarà un narratore così bravo a raccontarla...
    piermario
  • LUCIO BAZZANA 02/03/2016 alle 22:11:53 , modificato il 2016-03-02, alle 22:43:48 rispondi
    SIAMO SOLO NOI
    LA MIA CONTROFIGURA SI PERDE L'APOTEOSI DELLA CIURMA A 7 CARATE. PECCATO. SAREBBE STATO BELLO VEDERSI ALLO SPECCHIO BELLI (SBRONZI). VORRA' DIRE CHE SARA' PER IL FATIDICO ANNO DEL CENTENARIO. PASCOLANDO DIETRO IL PALADESIO TRAMANDO LA REPENTINA FUITINA IN MONTAGNETTA (LUCIO A SAN SIROOOO...) MI DOMANDAVO: DA QUANT'E' CHE MI INVENTO 'STE CAZZATE ? "DA SEMPRE !" RISPONDEVA PERENTORIO UN TIPO DI ROTTERDAM. MA POI PENSO AI DISPERATI IN GIRO PER IL MONDO PER SFUGGIRE AL SUO FANGO E A QUELLI COME NOI CHE IL FANGO LO CERCANO PER CORRERCI SOPRA....E MENTRE SCAPPO DA UN FANGO ALL'ALTRO IL MIO CORPO PRENDE LA FORMA DI UN PUNTO DI DOMANDA. "...E SE HAI LE MANI SPORCHE, CHE IMPORTA, TIENILE CHIUSE NESSUNO LO SAPRAAA'..."
  • mauro 07/03/2016 alle 18:48:01 rispondi
    bella Lucio, un grande!