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Brianzolo, pioggia e fango a diciotto... Carate!

Inserito da Giuseppe.Mauri il 09/03/2016 alle 14:14 nella sezione cross & trail

E’ l’ultima tappa del Brianzolo.

Per quanto ne so l’ultima tappa si corre da sempre a Carate, nel parco da cui in autunno prende il via la Parigi Rubaix delle tapasciate, come la chiama il Compa.

L’ultima tappa è certamente un appuntamento importante; si chiude la stagione delle campestri, ci si saluta dandosi appuntamento all’anno prossimo (che poi, ti rivedrai tra poche settimane con quasi tutti, ma poco importa). Insomma, la classica atmosfera da ultimo giorno di scuola.

Da qualche anno, nelle scuole superiori italiane, a si è diffusa la stupida abitudine di festeggiare l’ultimo giorno di scuola a colpi di gavettone. Francamente è una sciocchezza; ed è per questo che resto per lo meno allibito quando, alle sette del mattino, mi alzo e mi rendo conto che il buon Dio ha deciso di non far mancare neanche a noi un gavettone di dimensioni straordinarie per il nostro ultimo giorno (di scuola).

Piove. Piove con insistenza direi tropicale. Vien proprio giĂą che Dio la manda!

Una bella pioggia decisa, che non lascia nessuna speranza di calare di intensità… e infatti non cala neanche per un istante.

Piove così bene che anche gli organizzatori, presi forse da un attimo di ansia, pubblicano su facebook una foto del campo gara con una didascalia che lascia trasparire una certa preoccupazione: “Tutto pronto per l’ultima tappa. Non ci lascerete mica soli, vero?”. Mi affretto a commentare con un deciso e virile “Stiamo arrivando”, anche per non ammettere a me stesso che, per un attimo, ci avevo proprio pensato a lasciarli soli….

Arrivo sul campo gara che sembro un pensionato che va a prendere il giornale in una mattina di pioggia: guanti, giacca a vento e ombrello!

Grazie a dio i Cremellas sono già lì (beh, non esattamente tutti, solo il Paolo e il Presidente) e con la collaborazione del GP e del suo amico Maurizio (che, indovinate un po’? erano già lì pure loro) montiamo il gazebo in tutte le sue parti, pareti comprese.

Vado a fare il riscaldamento con il GP (gli altri – il Presidente Fausto, il Maurizio e il cognato Bruno si rifiutano di lasciare il gazebo – mica scemi!). La parte sul prato è bellissima e ci illude. Quando però passiamo nella zona più bassa ed esterna del percorso, la situazione cambia e non c’è più un metro di percorso asciutto. Si corre in pozzanghere gelide e profonde, così profonde che bisogna correre con lo stesso passo che si usava per correre sul bagnasciuga in spiaggia, inseguendo le ragazze in estate (mai successo, ma mi piaceva l’immagine).

Con il GP ci accordiamo per raccontare una palla ai lavativi sotto il gazebo, sostenendo che, grazie all’inclinazione del terreno, il percorso risulta sorprendentemente asciutto. Arrivati al gazebo però il GP non resiste e confessa lo scenario da tregenda che si prospetta per i tre giri canonici.

Andiamo alla partenza e mi piazzo da parte al Bruno (il cognato del presidente Fausto, dovreste già sapere tutto…). L’idea è quella di provare a batterlo. Ho fatto un paio di allenamenti in meno nel corso della settimana, ho dormito un po’ più del solito (i propositi di sana alimentazione invece non sono durati lo spazio di un mattino) e ho fatto con cura il riscaldamento. Tutto questo perché in cuor mio cullavo l’idea di stargli vicino e giocarmela alla fine… Non appena partiamo però mi rendo conto che, appunto, mi ero solo illuso di potergli stare dietro e che il fatto di averlo battuto a Oggiono e Agrate era dipeso solo dal suo scarsissimo stato di forma. Forma che però, con il passare delle settimane, è migliorata di molto.

Morale, il Bruno parte come un missile. Per un giro accarezzo l’idea che abbia esagerato perché in fondo è lì davanti a non più di cento metri… A metà del secondo giro però i metri diventano 150 e a metà del terzo mi rendo conto che lui ha allungato decisamente mentre io, a causa dello sforzo del primo giro, mi sto progressivamente spegnendo, tanto che il Fausto, attardato nei primi due giri, sta rimontando.

Finisce che arrivo discretamente sconvolto e a un minuto di distanza dal Bruno (che esulta per il tre a due a suo favore, che gli consentirà di zittire i nostri compagni di viaggio in treno) e con il Fausto che mi fa notare che, ancora mezzo giro, mi avrebbe preso pure lui…

Ma la parte migliore dell’ultimo giorno di scuola comincia ora. Lucio si presenta al gazebo dei Cremellas con una bottiglia di ottimo prosecco e quattro veri calici da spumante (il vino buono nei bicchierini di plastica è meno buono, in effetti!!).

Bevo due calici accompagnati dalla colomba che ha portato il GP. L’unico che non beve è il povero professor Scala che ancora deve fare la sua gara.

In questo modo finisce il trentesimo campionato Brianzolo di corsa campestre. Con il prof. abbiamo concordato di pubblicare una breve coda, con una sintesi delle statistiche, in occasione delle premiazioni di venerdì 18 Marzo. Sentirete ancora parlare di noi.

Solo tre di noi (il Professore, GP e io) hanno avuto la pazienza, la costanza e la fortuna di correre tutt’e sette le prove. L’impresa che, però, secondo me (e pure secondo gli altri due di cui sopra) resterà come simbolo di questo campionato 2016 è certamente il tentativo (sfortunato) del Lucio di correre nello stesso giorno la tappa del Brianzolo di Desio e il Campionato Sociale Road in Montagnetta. Come molti di voi sanno, ce l’avrebbe anche fatta se uno sconosciuto socio non avesse detto che la gara, che era già partita al momento dell’arrivo di Lucio in Montagnetta, era prevista su tre giri invece che due.

Ma, in fondo, il fatto di avere fallito l’impresa epica per via di uno sciocco dettaglio, dopo essere riuscito ad arrivare praticamente in tempo sfidando sia la logica che il buon senso, non fa altro che rendere più romantico il finale! E l’immagine di Lucio che, con le scarpe chiodate ai piedi, guida il Transit a manetta, finestrino abbassato che “sennò i vetri si appannano” a causa del calore sprigionato dal nostro atleta ancora accaldato, resterà a lungo nella mia memoria (per lo meno fino a quando non arriverà il signor Alzheimer a stendere pietoso il velo dell’oblio).

Provo gratitudine per questi ragazzi degli anni ’60 che continuano imperterriti a divertirsi correndo nelle pozzanghere come si faceva quando, da piccoli, le strade dietro casa erano ancora quasi tutte sterrate. A pensarci bene adesso è anche meglio, perché quando arrivi a casa inzaccherato al massimo c’è tua moglie che si lamenta, mentre allora c’era la mamma che menava con una forza e una precisione che neanche Monzon….

Chiudo qui. E’ domenica mattina e mentre gli altri sono impegnati a correre mezze maratone in giro per la Lombardia, io sono sul divano a combattere contro il mal di testa. Mia moglie dice che è a causa della troppa acqua che abbiamo preso ieri.

SarĂ , ma io mi sono divertito!



CAMPIONATO BRIANZOLO DI CORSA CAMPESTRE
7^ tappa - Carate Brianza, sabato 5 marzo 2016
UOMINI OVER 50

posizione nome cognome pos. cat. tempo
34 Luca Speciani 21 23:45
40 Lucio Bazzana 6 24:00
48 Gianpaolo Calegari 8 24:32
72 Giuseppe Mauri 19 26:06

CAMPIONATO BRIANZOLO DI CORSA CAMPESTRE
7^ tappa - Carate Brianza, sabato 5 marzo 2016
UOMINI 40-49

posizione nome cognome pos. cat. tempo
35 Stefano Scala 14 23:34

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parte del gruppo over 50, Road e non solo
parte del gruppo over 50, Road e non solo
Commenti
  • Giuseppe.Mauri 09/03/2016 alle 16:25:21 rispondi
    chi compare nella foto?
    Allora, sono contento che il Professore abbia fatto pubblicare questa foto, così è possibile dare un volto ad alcuni dei protagonisti delle storie del Brianzolo. Con il numero 355 c'è il Fausto, gentilissimo presidente dei gentilissimi Cremellas. Il 353è il Paolo Manzoni, altro Cremella sempre disponibile e, soprattutto, uno dei cinquantenni più veloci del circuito. Il 187 è il Maurizio, amico di GP. L'ultimo, al netto del GP, è il Giuseppe, amico del Professore e, insieme al Maurizio, uno dei pochi che ha corso tutte le tappe del Brianzolo
      
  • LUCIO BAZZANA 10/03/2016 alle 23:14:53 rispondi
    OVERTURE
    IN EFFETTI VOLEVO INTITOLARE IL MIO POST POSTUMO “MY NAME IS DORANDO”.
    MA SAREBBE STATO OLTRAGGIOSO PRESENTARMI AL COSPETTO DELLA REGINA DELLA BRIANZA CON LA MAGLIETTA DEL 'CHE'.....!
    'CHE' DICO DI 'STO BRIANZOLO 2016. BAGNATO.
    PER ME SGARRUPATO DA ERRORI DI PERCORSO, RITARDI, MAL DI SCHIENA E DI GINOCCHIO.... DIVERSO....SOFFERTO....COME DICEVANO UNA VOLTA, UNA DI QUELLE COSE CHE... “SE NON CREPI TI FORTIFICANO”. ORA SI' CHE SON PRONTO AD AFFRONTAR LO MALVAGIO MONDO !!!
    MA LA VITA E' TUTTA UN ERRORE “...FACEVO MEGLIO A...”, “...SAREBBE STATO MEGLIO SE...”, UN FRAINTENDIMENTO, UN INCIAMPO. E MENO MALE !
    QUEST'ANNNO HO APPROCCIATO TE, IL RABBERCIATO IRON-MAN GP, IL SALTELLANTE SCALIGERO E L'ALLEGRA CIURMA CREMELLA'S.
    POI SE SON FIORI ...LI AFFOGHEREMO COME QUELLE TIMIDE MARGHERITINE CHE AFFIORAVANO SULL'ERBETTA DI CARATE PRIMA DEL PASSAGGIO DELLE MANDRIE. NE PARLEREMO ANCORA, CON DOLCE ANGOSCIA COME OMAGGEREMO POETI, VATI E SANTI (OPPURE DEI, COME ADOMBRI ULTIMAMENTE) CON PARTICOLAR RIGUARDO A QUEL LOCAL MANZONI CHE QUALCUNO ACCOSTA AI LACCHE' DE' POTENTI DELL'EPOCA SUA. NE VEDREMO DELLE BELLE SE LA VISTA CI ASSISTE. CAMPANELLA. ORA POSSIAMO TOGLIERCI IL GREMBIULINO.