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Ultra Road sugli scudi al Running Festival

Inserito da ste_scal il 09/05/2016 alle 09:32 nella sezione Ultra

A cavallo dello scorso weekend, tra ultimo giorno di aprile e primo giorno del mese di maggio, è andato in scena, in quel di Cesano Boscone, il Sri Chinmoy Running Festival, grande happening dell’ultramaratona.
L’evento è iniziato sabato 30 aprile, con la partenza della gara sulle 6 ore, e si è concluso a mezzogiorno della domenica, con il termine, in contemporanea, di 12 e 24 ore.

L’ultrateam Road non ha sfigurato, potendo schierare al via ben 13 componenti, undici uomini e due donne, equamente divisi tra le tre prove.
Il percorso misurava 1190 metri, ai più è sembrato di assistere a una competizione tra criceti. Ma, per coloro che erano in gara, è stato entusiasmante poter vedere tante maglie bianco, blu arancio che si rincorrevano una dopo l’altra sullo sterrato e sui vialetti del parco Pertini.

Qualcuno sullo sterrato ci è anche finito lungo disteso, ma questi sono gli inconvenienti di ogni gara di corsa, soprattutto di quelle di così lunga durata, dove bisogna essere pronti a fronteggiare qualsiasi evento. Anche il più sfortunato.
I nostri due soci che sono finiti a farsi medicare in ambulanza – Stefano Scala e Roberto Elli – sono comunque vivi e vegeti e già pronti ad affrontare nuove avventure.
Ben più sfortunati i concorrenti della 12 e della 24 ore, che si sono trovati a correre – nel corso della notte – sotto una pioggia scrosciante, che ha messo a dura prova parecchi di loro, costringendo più d’uno al ritiro. Tra questi ultimi anche due dei nostri rappresentanti sulla distanza più lunga, Daniele Baranzini e Daniel Facchinelli. I due hanno agito con saggezza: di fronte alle avverse condizioni meteo, hanno preferito tirare i remi in barca, così da non usurarsi e farsi trovare pronti alla prossima occasione. Che arriverà molto presto per entrambi, ne siamo sicuri!

Dal punto di vista dei risultati, la prestazione indubbiamente più rilevante è stata quella di Nicola D’Alessandro. Il nostro atleta, con il quarto posto assoluto nella prova delle 12 ore, si è laureato campione italiano sulla distanza per la categoria SM 45. Complimenti davvero!!
Trionfo nella propria categoria anche per Laura Colucci, impegnata sulle 6 ore; peccato che questa prova non assegnasse i titoli tricolori, altrimenti avremmo potuto vantare due campioni italiani.
La prova più breve assegnava invece i titoli sociali Road Runners, conquistati da Stefano Scala (assoluto uomini), Elena Albini (assoluta donne e cat. SF 40-49) e Roberto Elli (cat. SM 60-69).

Di seguito i risultati completi:

SRI CHINMOY RUNNING FESTIVAL2016
Cesano Boscone, 30 Aprile / 1 maggio 2016
6 ORE
PosizioneNome e CognomeCategoriaKm percorsi
22 Stefano Scala SM 40 57,424
33 Elena Albini SF 45 53,122
39 Roberto Elli SM 60 51,283
43 Piermario Sasso SM 65 50,244
44 Laura Colucci SF 35 50,052
46 Italo Re SM 60 49,108
47 Marco Dari SM 60 48,848
12 ORE
PosizioneNome e CognomeCategoriaKm percorsi
4 Nicola D'Alessandro SM 45 115,411
31 Vincenzo Lo Re SM 50 78,948
24 ORE
PosizioneNome e CognomeCategoriaKm percorsi
28 Carlo Vangi SM 45 118,514
35 Pietro Landriani SM 55 104,570
41 Daniele Baranzini SM 45 87,150
42 Daniel Facchinelli SM 40 83,664


Il Running Festival assegnava punti anche per il GP IUTA di Ultramaratona, in cui la nostra squadra – alla vigilia della prova di fine aprile/inizio maggio – occupava il settimo posto. Con le tre gare di Cesano Boscone saliamo in sesta posizione, grazie ai risultati di tutti!

Il cammino del GP IUTA di Ultramaratona è ancora lungo, andrà avanti fino ad autunno inoltrato.
Non è quindi troppo tardi per far parte dell’ultrateam blu-arancio. Tutti possono contribuire al punteggio di società, anche tu! Basta portare a termine una gara ultra.
Fare la tessera IUTA è facilissimo, il costo è a totale carico del club. Se vuoi essere dei nostri, basta che invii una mail al responsabile Ultra, Piermario Sasso, all’indirizzo p.sasso@battistiotto.it, lui ti spiegherà tutti i passaggi per poter essere un ultramaratoneta.

La stagione Ultra si avvicina al suo clou, la 100 km del Passatore, in programma l'ultimo weekend di maggio. Parecchi soci Road si stanno preparando all'evento. Noi li seguiremo tutti. Ma, se avete voglia di correre, le iscrizioni sono ancora aperte (non si sa mai...)

Una ultra è per tutti, perché no? Basta provarci!

Il team Ultra RRCM

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Pietro Landriani e Carlo Vangi, insieme verso il traguardo della 24 ore
Pietro Landriani e Carlo Vangi, insieme verso il traguardo della 24 ore
Commenti
  • Lauretta 09/05/2016 alle 17:40:24 rispondi
    Una info
    il solo titolo di campione di categoria (non anche assoluto) viene assegnato solo se nella stessa categoria gareggiano piu' soci ?
    Essendo l'unica SF35 non mi spetta ?
    Grazie
    Lauretta
  • piter 09/05/2016 alle 22:43:58 rispondi
    Regolamento.
    Il regolamento dei campionati sociali, pubblicato qui a fianco, prevede che "Conquisterà il titolo di Campione di Categoria il primo/la prima di ciascuna categoria con almeno 2 concorrenti in ciascuna delle specialità precedentemente elencate; nel caso di un solo concorrente in una categoria, questi sarà campione di categoria se precederà almeno un concorrente della categoria inferiore, tranne che per la categoria 20/29 anni". Invece, "Conquisterà il titolo di Campione Assoluto ... l'atleta primo arrivato indipendentemente dall'età e dal numero di concorrenti nella sua categoria; il Campione Assoluto è anche campione di categoria".
    Quindi: la sola Elena Albini, essendo la prima assoluta ROAD nella classifica femminile della 6 ORE, è campionessa assoluta (e della sua categoria), anche se era l'unica rappresentante ROAD nella sua categoria; per le categorie vale il principio opposto.
    piermario
  • Lauretta 09/05/2016 alle 23:29:47 rispondi
    Grazie x i chiarimenti!
    Bellissima esperienza da ripetere il prossimo anno :)
    Lauretta!
  • nicola 10/05/2016 alle 00:13:00 rispondi
    Tratto dalla lettera degli organizzatori
    ogni corridore è un vero vincitore e per giungere al termine deve attingere alle proprie doti interiori, quali la determinazione, il senso di sacrificio, la pazienza, il coraggio.
    Qualità che sono state necessarie a tutti i partecipanti alla 12 e alla 24 ore per concludere la manifestazione senza cedere alla tentazione del ritiro e continuare a correre per ore e ore completamente inzuppati, sotto una pioggia copiosa e gelida, con il fisico provato dalla fatica e dalla stanchezza, con il freddo a provare la determinazione via, via che ci si inoltrava nella notte.


    Forse meno saggi dei ritirati, ma sicuramente più soddisfatti...
    Lo Re e D'Alessandro
  • nicola 10/05/2016 alle 06:18:58 rispondi
    ...dimenticavo, faccio i miei vivissimi complimenti a Pietro e Carlo che, nonostante per qualcuno si siano dimostrati poco saggi,hanno corso e terminato la gara nel fango e sotto la pioggia gelida.
    Bravissimi!!
    Nicola
  • piter 11/05/2016 alle 09:34:37 rispondi
    CONTRORDINE: LAURA COLUCCI E' CAMPIONESSA DI CATEGORIA!
    Devo rettificare quanto scritto nel mio precedente post.
    In base al regolamento in vigore fino a novembre 2015 - che ancora ieri era pubblicato sul sito e del quale ho richiamato le norme salienti - Laura Colucci non era campionessa sociale perchè unica classificata nella sua categoria senza avere (potuto) superare una concorrente ROAD di categoria inferiore (che non era in gara).
    Da novembre la norma è stata cambiata e ora il nuovo regolamento compare nello spazio qui a fianco. Trascrivo:
    "Conquista il titolo di Campione di Categoria l'atleta primo classificato in ciascuna categoria con almeno due concorrenti. Nel caso in una categoria sia classificato un solo concorrente, viene nominato Campione di Categoria solo se avrà preceduto almeno un concorrente di una categoria inferiore. E' comunque Campione di Categoria il concorrente unico classificato di una categoria se non vi sono concorrenti classificati in nessuna categoria inferiore di età".
    Pertanto Laura Colucci - come anche Maurizio Colombo nella 50k di Seregno - è campionessa sociale della sua categoria a pieno diritto. E, aggiungo, con pieno merito visto il risultato ottenuto.
    piermario
  • piter 11/05/2016 alle 10:30:45 rispondi
    I CAMPIONI E I RITIRATI
    Rispondo a Nicola.
    L'articolo – che non ho scritto io ma che ho condiviso dalla prima all'ultima parola – evidenzia l'impresa di chi ha portato a termine le gare più lunghe sotto il diluvio e nello specifico il tuo pregevole risultato sportivo. Dilungarsi sarebbe stato solo retorica: i risultati parlano da soli e chi fa il nostro stesso sport sa valutarli e apprezzarli per quello che meritano. Offrire vergini non si può più: è diventato un reato. Abbiamo sottolineato la saggezza di chi, dopo avere comunque corso molti chilometri, a un certo punto ha preferito ritirarsi. Non conosciamo le ragioni dei ritiri, ma abbiamo voluto porre un principio: chi si ritira non per questo vale meno come persona di chi porta a termine una gara o di chi addirittura la vince. La retorica dell'arrivare a qualunque costo ha già fatto troppe vittime o anche solo troppi dopati. Chi si ritira dimostra saggezza – e. aggiungo, umiltà - per avere saputo preservare la propria salute dalle conseguenze di sforzi prolungati o estremi in situazione psicofisica in quel momento non idonea a sostenerli. E avere saputo accettare la sconfitta: la cosa più difficile. Succede spesso nelle escursioni in montagna, anche in quelle apparentemente più facili (mia esperienza personale giusto dell'estate scorsa: non ho voluto tornare indietro e l'ho rischiata grossa). Non può esserci un conflitto ideologico tra campioni e sconfitti: semplicemente, ognuno ha fatto – giustamente – quello che si sentiva di fare per come stava e senza inutili “eroismi”.
    Con affetto.
    piermario
  • nicola 11/05/2016 alle 17:12:23 rispondi
    Grazie Piermario,
    vi ringrazio ancora per i complimenti e per l’ottimo lavoro che svolgete, il mio intervento non riguardava la mia persona, voleva sottolineare la necessità di mettere in evidenza l’impresa dei soci che hanno completato la 24 ore,in quanto Carlo Vangi, Pietro Landriani e Vincenzo Lo Re, che hanno terminato la gara, non sono stati ne citati, ne lodati nell’articolo.
    La scelta di scrivere bene su chi si ritira è da me condivisa e apprezzata NESSUN RITIRATO VALE MENO DEGLI ALTRI e merita lo stesso trattamento di chi termina la gara, così come avete già scritto.
    Baranzini e Facchinel (atleti di valore assoluto che tutti conosciamo) a differenza di Landriani, Lo Re e Vangi, avranno sicuramente altre occasioni per dimostrare il loro valore e proprio per questo nell’ articolo avrei gradito leggere anche di questi ultimi e della loro “scriteriata decisione" di portare a termine la gara.

    Un abbraccio
    Nicola