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Cronache dal Brianzolo: Cantù e Briosco
Inserito da ste_scal il 17/01/2017 alle 14:40 nella sezione cross & trail
E’ partito il Brianzolo (per me una settimana dopo).
Quest’anno una serie di piccoli problemi di salute mi hanno impedito di essere al via della prima tappa del 31^ Campionato Brianzolo di corsa campestre.
Un vero peccato perché, data l’età media dei partenti nella mia categoria, gli acciacchi sono di gran lunga l’argomento preferito sulla linea di partenza in attesa del via.
Mentre le altre categorie parlano di ragazze, avventure e nuovi record, da noi si inganna il tempo e si stempera la tensione discettando di prostata, ipertensione, infiammazioni e presbiopia...
Niente di male, debutto rimandato alla settimana successiva a Capriano di Briosco, dove si corre su quello che indubbiamente è il percorso più spettacolare ed impegnativo dell’intero circuito e, secondo GP, addirittura di tutte le campestri della zona, incluse quelle di gran lunga più blasonate.
Io non ho l’esperienza di GP, ma indubbiamente il tracciato di Capriano è impegnativo. Pochissimi i metri in piano, comunque su fondo sconnesso; saliscendi sempre in contropendenza, ‘curve a U’ in rapida successione, salitelle verticali e discese per niente facili. Il tutto condito da un terreno che, nei tratti chiave, è ceduto praticamente già nella fase di ricognizione, causando un numero impressionante di scivoloni e capitomboli che, nella mia categoria, possono essere letali (si sa che quando un anziano cade c’è sempre da preoccuparsi assai!).
Ma andiamo con ordine. Parto da casa in bici, e sono già in ansia temendo di essere in ritardo. In verità, abitando a 10km da Briosco, in poco più di venti minuti sono lì, anche se già sufficientemente trafelato da sospettare di non aver recuperato abbastanza dalle mie disavventure di salute (sono un uomo, e tre giorni di influenza possono avere strascichi importanti per parecchie settimane…).
Arrivo e non mi stupisco di trovare già lì il GP e il Maurizio (l’amico del GP che da sempre fa parte del nostro gruppo di amici crossisti del sabato pomeriggio, pur appartenendo ad altra società sportiva).
E’ una bellissima giornata di sole. Lascio la bici e lo zaino sulla stuoia stesa da GP a lato del gazebo dei Cremellas, ritiro pettorale e chip e partiamo per il giro di ricognizione. Bastano pochi metri e ho già il fiatone. E’ chiaro che sarà una giornata difficile!
Eccoci sulla linea di partenza. Mi pare che i soliti aficionados ci siano tutti; qualcuno ha il viso un po’ più scavato e il passo meno deciso dello scorso anno, ma non mi pare di notare defezioni clamorose. I Roads si contano sulle dita di una mano: praticamente GP, Lucio Bazzana e io. In verità una defezione clamorosa c’è ed è tra quelli che partono in prima fila. Un incidente in montagna nei giorni di Natale ha portato via un super campione, Franco Togni, uno che quando c’era vinceva sorridendo, volando sul fango come se per lui la forza di gravità avesse un peso diverso, più lieve.
Sorrido pensando che, se è vero che sono i migliori che se ne vanno, io di gare al Brianzolo dovrei farne ancora tante nei prossimi anni.
Come da tradizione lo sparo del via mi sorprende. Sto armeggiando con l’orologio e parto cercando di sistemare il cronometro senza inciampare nei miei piedi. Mi accorgerò solo alla fine di aver pasticciato, ma poco importa: la cosa veramente importante era tenere sott’occhio la frequenza cardiaca. Ecco, appunto! Subito il cuore schizza a un livello preoccupante e decido di non esagerare.
GP è poco più avanti, così come il Maurizio, su cui però recupero piano piano. Il Fausto (il presidente dei Cremellas) è partito piano ed è dietro. Gli lancio un’occhiata di controllo e m’accorgo che lui sta controllando me. Una stagione di duelli all’ultima curva non si cancellano tanto facilmente.
Raggiungo il Bruno (so che lo sanno tutti, ma il Bruno è il cognato del Fausto. Con lui e con il Fausto abbiamo corso la prima Monza-Resegone della mia vita lo scorso anno e, anche se loro ancora non lo sanno, correremo insieme anche quella di quest’anno). Mi stupisco del ritmo lento del Bruno, ma alla fine scoprirò che era tormentato da una contrattura che lo costringerà al ritiro.
La fatica è tanta. Mi sorprendo a invidiare la leggerezza del passo dei primi, che posso ammirare solo perché il percorso è un toboga di andate e ritorno, per cui ci si incrocia spesso.
E mentre mi perdo guardando i primi, ecco che improvvisamente arriva il Fausto! Il quale, beffardo, mi affianca e allunga. Do un’occhiata al cardio, per verificare se per caso avessi rallentato, ma niente! Sono già ben oltre il limite e quindi decido di non inseguirlo. In verità non decido proprio niente: più di così non avrei mai potuto andare, punto.
Manca poco più di un giro alla fine, sento l’incitamento di Bianca (unica ragazza Road presente). Vado come posso, pensando solo ad arrivare in fondo quando, all’inizio delle salitelle dell’ultimo giro, noto il Fausto un po’ in difficoltà e lo riprendo. “Ecco, è il momento giusto per allungare” - penso tra me e me. Ma evidentemente lo pensa anche lui. La differenza è che io lo penso e il Fausto lo fa.
Alla fine arriverò con un distacco di poco più di dieci secondi (e un minuto dietro il GP), non senza aver ingaggiato un duello in volata con un giovanotto dei Marciacaratesi, che riesco a mettere dietro perché sostenuto dagli incitamenti di Mister Scala (e del grande Ronk, al debutto - e che debutto - sui prati del Brianzolo).
All’arrivo scopro che il Mister è lì solo in veste di spettatore dato che una crudele forma di influenza (sugli effetti della quale, per ragioni di privacy e di eleganza non ci dilunghiamo…) gli ha provocato diffusa debolezza e un principio di disidratazione (beh, si capisce, no?).
Certifichiamo l’assenza di Piermario. Siamo al minimo storico, ma il nocciolo duro non molla. Tre vecchietti (so di potermelo permettere – il Lucio mi ha intimato di non usare “anziani”, ma gli altri aggettivi sono consentiti), un debuttante (il grande Ronk, un Ironman campione di sport ma anche di ironia, che è poi la cosa che ammiro di più negli amici) e una sorridente e bravissima ragazza (grazie Bianca!) sono il drappello di Road che oggi tiene alta la bandiera in Brianza, sui saliscendi della collina di Briosco.
Nella batterie seguenti, Bianca fa il suo tra le ragazze, comportandosi niente male su un terreno per lei ormai conosciuto; ma è nella serie dei quarantenni che il Road gioca la sua carta migliore. Marco Ronchetti, per tutti il Ronk, è autore di una gara spettacolare: partito in mezzo al gruppo, recupera posizioni su posizioni mano a mano che passano i km e che si susseguono le salite. Gli avversari accusano la stanchezza ma lui no, corre leggero, fresco come una rosa e infila i suoi competitors uno dopo l'altro: alla fine risulterà 14° assoluto e 8° di categoria, davanti a dei veri mostri sacri delle campestri in Brianza. Niente male per uno al debutto nel Campionato Brianzolo. Nelle prossime tappe il ragazzo ci regalerà soddisfazioni, ci scommettiamo!
Settimana prossima ci si vede ad Oggiono, la tappa che si corre sotto lo sguardo severo del Resegone (Bruno e Fausto, vi devo parlare). Saremo quelli che saremo e ci divertiremo da matti (io soprattutto prima e dopo la gara, che 'durante' non è che mi diverta poi così tanto).
Speriamo solo che non ci sia bel tempo, che così ho la scusa per non andare in bici. Tornare a casa ieri è stato anche peggio che inseguire il Fausto sulle salite di Briosco!
Ecco comunque i risultati, recuperando anche le classifiche di settimana scorsa a Cantù. Ci si aggiorna a settimana prossima.
Giuseppe Mauri
31° Campionato Brianzolo di corsa campestre |
Cantù, 7 gennaio 2017 |
Classifica | Nome e Cognome | Categoria | Pos. Cat. | Tempo |
11 | Joanna Drelicharz | SF35 | 2 | 11.30 |
43 | Bianca Milani | SF40 | 11 | 14.04 |
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36 | Lucio Bazzana | SM60 | 5 | 26.04 |
86 | Gianpaolo Calegari | SM60 | 13 | 29.06 |
95 | Piermario Sasso | SM65 | 12 | 29.45 |
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23 | Stefano Scala | SM45 | 8 | 23.57 |
31° Campionato Brianzolo di corsa campestre |
Briosco, 14 gennaio 2017 |
Classifica | Nome e Cognome | Categoria | Pos. Cat. | Tempo |
52 | Bianca Milani | SF40 | 10 | 16.17 |
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41 | Lucio Bazzana | SM60 | 5 | 27.04 |
86 | Gianpaolo Calegari | SM60 | 9 | 29.48 |
97 | Giuseppe Mauri | SM55 | 25 | 30.48 |
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14 | Marco Ronchetti | SM40 | 8 | 23.52 |
L'immagine clou del cross di Briosco: Ronk all'inseguimento degli avversari e GP che si sgola per sostenerlo
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A Briosco non ho potuto causa ... affari di famiglia.
Ma domenica a Oggiono ci sarò, cascasse ... il ponte!
piermario
IN QUESTO SENSO IL RICORDO DEL GRANDE, POLIEDRICO FRANCO, CAMPIONE ASSOLUTO DI FORZA E CAPARBIETA', DALLA MARATONA ALLE ULTRA AL TRIATHLON E' LA NITIDA IMMAGINE DI UNA STORIA VISSUTA FINO IN FONDO.
PER I MALPENSANTI E' ANDATO A CERCARSELO IL DIRUPO CHE L'HA INGHIOTTITO.
MA MONTAGNA HA RATIFICATO SOLTANTO QUEST'ALTRA SUA GRANDE PASSIONE.
APPARTENEVA AD UNA FAMIGLIA DI OMONI ADDETTI ALLA CURA DEL CAMPO E DEGLI SPALTI DELLO “STADIO COMUNALE” DI BERGAMO E SPESSO, NEGLI ANNI '70 VENIVA “SPEDITO” A FARE IL RACCATTAPALLE (ALL'EPOCA PERDURAVA LA PISTA DI ATLETICA DEI TANTI RECODS). QUANDO MI RIVIDE ALLO START DI UNA GARA NON ESITO' : “TU SEI IL LUCIO, QUELLO COL BANDIERONE SOPRA LO STRISCIONE DEI COMMANDOS...(E&LST) E IO GUARDAVO PIU' ALLO SPETTACOLO CHE FACEVATE VOI CHE NON AI PALLONI...” CHE DIRE: ANCORA SINTONIA DI VEDUTE.
A CAPRIANO QUANDO MI SONO IMBATTUTO IN QUEI CUMULI SCURI HO TEMUTO CHE IL RADUNO DI “FORZANUOVA” IN PROGRAMMA ALL'ARCO DELLA PACE (?) FOSSE STATO DIROTTATO IN BRIANZA. INVECE SI TRATTAVA DELLA TERRA SMOSSA DA UN NUGOLO DI TALPE CHE AVEVANO SCELTO PROPRIO IL PUNTO PIU' SCABROSO DEL CIRCUITO PER CONFERIRE QUEL QUID DI BRIO IN PIU'. CERTAMENTE AVREI VOLENTIERI PESTATO DELLE BOASSE PIUTTOSTO CHE LE TANE DI DOCILI RODITORI. MA TANT'E'.
STAVOLTA LA LUNGHEZZA DEI CHIODI FACEVANO LA DIFFERENZA. ED IO CHE GIORNALMENTE MI “DILETTO” COI FRATELLI MAGGIORI QUANDO SI TRATTA DI AGGHINDARE LE SCARPE DA CAMPESTRE SCIVOLO PROPRIO SULL'APPIGLIO.
NON MI RICORDO DI SOSTITUIRLI, DIMENTICO DI COMPRARNE ALTRI, SE VADO AL NEGOZIO LO TROVO CHIUSO, SE E' APERTO LI HANNO FINITI E...I SOLDI SONO RIMASTI A CASA OPPURE C'E' DA ASPETTARE CHE UN NUGOLO DI IMPROBABILI NEOATTEMPATE DECIDANO LA TINTA DELLA CALZATURA SPORTIVA DA ABBINARE ALL'OCCHIALE....
ORMAI SIAMO GIA' A 2/7 DEL “BRIANZOLO”. FRA 11 MESI SIAMO GIA' NEL 2018.
LA COSA IMPORTANTE RESTA SCHIODARSI ANCORA DALLA POLTRONA.
ORIGINALE DAVVERO LA T-SHIRT CON LA SCRITTA “ERASMUS LEGACY” CHEL'ESORDIENTE DI GIORNATA MI HA CONSEGNATO NEL “PARTERRE”. FINALMENTE QUALCUNO APPREZZA QUELLA OMNICOMPONENTE UMANA ASSOLUTAMENTE ESSENZIALE PER OGNI PROGRESSO.
ACCETTARE IL CONCETTO PER CUI “NESSUNO E' NORMALE” E' GIA' ELOGIO DELLA DIVERSITA', DELLA FOLLIA, APPUNTO. E A CARATE CI METTEREMO LA CAMICIA DI FORZA.
FARO' DI TUTTO PER ESSERCI AD OGGIONO, NONOSTANTE I GIA' DECANTATI ACCIACCHI PRODOTTI DAL LOGORIO DELLA VITA SULLE ANTICHE STRUTTURE, NON FOSSE ALTRO CHE PER AMMIRARE DI NUOVO IL RESEGONE ILLUMINATO IN PERFETTA PROSPETTIVA.
EPPOI MI PIACEREBBE RIFARMI DALLA DEBACLE DEL 2016 CHE MI VIDE PRENDERE IL VIA UN PAIO DI MINUTI DOPO LO SPARO CAUSA UNA PARTENZA ANTICIPATA. SE SARO' DELLA PARTITA STAVOLTA SARO' “FEDELE ALLA LINEA”