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Cross Brianzolo, 3^ tappa: Oggiono
Inserito da ste_scal il 23/01/2017 alle 10:56 nella sezione cross & trail
A Oggiono abbiamo avuto una giornata bellissima, molto vicina alla giornata ideale per una corsa campestre. Sole, terreno in perfette condizioni (se vogliamo omettere il tratto ghiacciato in salita e quello fangoso in discesa…), un percorso degno della tradizione del Brianzolo e un colpo d’occhio sulle prealpi lombarde che è sempre un’emozione.
Parto dalla fine. Piermario ed io che sorseggiamo un thé caldo a fine gara; lui mi indica la cima del Cornizzolo, io gli racconto che scorci straordinari si possono ammirare andando in mtb per i sentieri che portano alle vecchie cave della Cementeria di Merone. Il Piermario ha un debole per la gara di Oggiono, quasi paragonabile alla venerazione del GP per la prova di Briosco (“che però, quando si scendeva fino in fondo alla valletta, allora sì che era uno spettacolo” (cit.)...).
Oggiono non ha le contropendenze e i cambi di ritmo di Briosco, la ‘location’ non è nobile come quella del tracciato di Monza, che si snoda nel parco monumentale; non ha nemmeno il valore istituzionale del gran finale di Carate, che si corre in casa degli organizzatori e ha sempre il sapore dell’ultimo giorno di scuola. Eppure è una bella gara, ha ragione il Piermario. Sarà lo sguardo severo del Resegone e delle Grigne, sarà il passaggio nel campo di granturco, sarà l’aura dei laghi che ci circondano, resta il fatto che è sempre un piacere correre qui.
Che poi, “piacere” è più un concetto metaforico che una realtà effettiva. Come dicevo al Fausto, io mi diverto moltissimo al Brianzolo, ma il divertimento è tutto concentrato prima e, soprattutto, dopo la gara. La mezz’ora con il cuore in gola e i polmoni che ti chiedono in modo vibrato di piantarla lì di fare il pirla, è una sorta di prezzo da pagare per avere il resto!
Cerco di farla breve: arrivo in auto e non in bici, come mi ero ripromesso, per due ragioni: la prima è che la strada per l’inferno è lastricata di buone intenzioni (…); la seconda è che nei giorni scorsi mi sono fatto prendere da un giochino tecnologico che, se collegato a una serie di diavolerie tra cui un computer e un rullo ‘smart’, ti consente di pedalare, insieme a migliaia di altri ‘fissati’, su percorsi virtuali con tanto di salite, sterrati e tratti cronometrati. Insomma: sabato mattina non ho resistito e ho pedalato un’oretta per le strade di Londra, totalmente immerso in questa sorta di realtà virtuale (ma la fatica, per la miseria, è tutta vera!).
Quando sono arrivato (quasi un’ora e mezza prima, ma di questo abbiamo parlato già tante volte lo scorso anno) e ho visto il Maurizio senza GP, mi sono preoccupato. E poi mi sono sentito uno scarso quando il Maurizio mi ha detto che GP sarebbe arrivato in bici (in mtb direttamente da Milano, cinquanta km e non sentirli, altro che giocare a zwift sui rulli!).
Dopo aver aiutato i Cremellas a montare il loro Gazebo (che è il minimo sindacale, visto che ormai ci ospitano senza battere ciglio da tre anni a questa parte), partiamo per il giro di ricognizione.
Incrocio il Lucio Bazzana che corricchia senza fretta. Visto come va in gara, penso che ha ragione lui ad andare così tranquillo e quindi rallento e lo affianco. Mentre chiacchieriamo dei racconti e dei commenti che entrambi ci divertiamo a fare, il terreno passa da ‘prativo arboreo’ (una botta di linguaggio burocratico la si può sempre infilare, no?) a nevoso. Il sentiero che porta dal prato di partenza alla parte più alta del percorso, a quanto pare, è sempre in ombra e la poca neve di dieci giorni fa è ancora tutta qui. Mi sorprendo a pensare che in questo modo le scarpe saranno più pulite e mi fermo tra gli arbusti con gli altri per la necessaria pausa prima del via. Anche qui: si tratta di una pausa necessaria e direi obbligatoria per i ragazzi della nostra categoria – gli altri hanno una tenuta prostatica in linea con la loro più giovane età.
Ultima nota: se qualcuno avesse pensato che la settimana scorsa scherzavo quando dicevo che uno degli argomenti preferiti al via è quello relativo agli acciacchi dell’età, sappia che prima della partenza sono rimasto coinvolto in una discussione tra chi sosteneva che sia meglio usare l’aglio per controllare la pressione arteriosa e chi sosteneva che sia più prudente utilizzare un farmaco prescritto.
La gara in sé è stata bella dura. Sono partito appaiato al Fausto ma, poco dopo la metà del primo giro, alla fine dell’unica discesa (non sono proprio capace in discesa), mi ha mollato senza riguardo e ha continuato ad allungare fino quasi alla fine del secondo giro. “Il terzo giro è quello della rimonta” - mi sono detto, ma, come si dice, tra il dire e il fare c’è di mezzo il ‘garone’ (nel senso della gamba), e la rimonta purtroppo è rimasta incompiuta, nonostante la distanza all’arrivo non fosse poi così tanta. Questa volta non ho ripreso neanche il Maurizio. In verità l’avevo anche preso a metà del terzo giro, ma poi l’ho perso in discesa e non c’è stato più verso di avvicinarlo…
Che dire di più… ah certo, che il Mister Scala ormai è una certezza e piazza una bella prestazione dopo l’altra e che al brianzolo sono tutti molto buoni e comprensivi e ti fanno correre lo stesso anche se ti presenti all’ultimo momento senza chip e pettorale. Il grande Marco ‘Ronk’ Ronchetti è riuscito in questa impresa, che però, a quanto pare, è servita per dargli una carica speciale, visto che, partito in sordina, ha rimontato posizioni su posizioni, arrivando fino al 17° posto assoluto e rifilando più di un minuto al Mister che arrancava più indietro. Ronk, una sicurezza!
Insomma, la sparuta pattuglia del Brianzolo (questa volta orfana di presenze femminili), oltre al gruppo di vecchietti stile ‘Bar Lume’ (questa è per chi ama i libri gialli) ha definitivamente cambiato formazione e ora può vantarsi di schierare due punte di grande valore, il Mister e il Ronk, basta confrontare i loro tempi con i nostri!. Forti di questo team impavido, i Cremellas dovranno preoccuparsi nelle prossime tappe.
Sabato prossimo si fa pausa. Ci si rivede il primo weekend di febbraio ad Agrate per la quarta tappa!
Giuseppe Mauri
31° Campionato Brianzolo di corsa campestre |
3^ tappa - Oggiono, 21 gennaio 2017 |
Classifica | Nome e Cognome | Categoria | Pos. Cat. | Tempo |
69 | Lucio Bazzana | SM60 | 10 | 27.20 |
81 | Gianpaolo Calegari | SM60 | 12 | 28.17 |
92 | Giuseppe Mauri | SM55 | 23 | 28.53 |
115 | Piermario Sasso | SM65 | 15 | 30.32 |
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17 | Marco Ronchetti | SM40 | 9 | 22.11 |
30 | Stefano Scala | SM45 | 14 | 23.35 |
Il Ronk, indiscusso protagonista del Brianzolo 2017
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AL PRIMO INGORGO ARRIVA IL GP CHE “TAGLIA” IL GRUPPO IN CURVA DANDO VITA A UNO STUOLO DI MALEDIZIONI E REGALANDOMI LA SPINTA DEL TIPO “SCUSATE MA HO FRETTA”.
LE GAMBE GIRANO COME LE PALE DEI MULINI NEI PERIODI DI SECCA. L'IMPERATIVO E' “SALVARE IL SALVABILE” E DA LI' IN POI SARA' TUTTO UN DUELLO TRA I MIEI DOLORI E LE PRETESE DI UN CINQUANTENNE “GAMBER” CUI STRINGERO' LA MANO NON PRIMA DI AVERLO REGOLATO IN VOLATA.
COME LA VITA DRAMMATICAMENTE INSEGNA NON BASTA CHIAMARSI, “RIVOLTA” COME LUI, PER CAMBIARE IL CORSO...DELLA CORSA.
SOSTIENE IL PROF. CALEGARI CHE IL PETTORALE RENDE LA BESTIA SIMILE ALL'UOMO OVVERO LA GARA NON AMMETTE COMPROMESSI: L'AVVERSARIO E' IL NEMICO DA BATTERE (VIRTUALMENTE DA ABBATTERE). MI PIACEREBBE INTRATTENERE UN PACATO CONFRONTO SUL TEMA DATO CHE MI POSIZIONO SU TESI DIVERSE QUALI I VALORI CONNESSI ALLA COMPLICITA', ALLA COMPARTECIPAZIONE, ALLA SOLIDARIETA', ALLO STIMOLO RECIPROCO DEGLI ATLETI A DARE IL MEGLIO DI SE' NEL MOMENTO AGONISTICO DATO. SPARGENDO SBUFFI E MOCCOLI E FEGATI SANGUINANTI PER PRATI E SELCIATI.
A QUESTO 31* “BRIANZOLO” MI IMBATTO PIACEVOLMENTE IN UNA DEI POCHI SUPERSTITI DELLE PRIME NAZIONALI ULTRA24ORE. LORENA DI VITO CLASSE 1960 SI REINVENTA NEL CROSS DOPO ANNI DI ABBANDONO E, SABATO DOPO SABATO, RIACQUISTA ENTUSIASMO.
ALTRE SCRICCHIOLANTI GIUNTURE CHE FORSE HANNO DA DIRE ANCORA QUALCOSA.
“...EH GIA', SEMBRAVA LA FINE DEL MONDO, MA SIAMO QUA, E NON C'E' NIENTE CHE NON VA', NON C'E' NIENTE DA SBAGLIAREEEEE EHHHHH....”
INSOMMA ….”NON E' MAI TROPPO TARDI” COME DICEVA IL MAESTRO