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50 km di Romagna: una sfida non impossibile

Inserito da ste_scal il 10/04/2017 alle 10:10 nella sezione Ultra

Martedì 25 aprile andrà in scena un grande classico dell’Ultramaratona, la 50 km di Romagna, giunta quest’anno alla sua 36^ edizione. Teatro dell’evento, il comune di Castelbolognese (BO), a pochi km da Faenza. Per chi sa di Ultra, Faenza è il sogno, il miraggio, il mitico arrivo della 100 km del Passatore. Ma per quella c’è ancora tempo, si terrà a fine maggio. Per quanto, parecchi ultramaratoneti usano proprio la 50 km di Romagna come prova di rifinitura in vista del Passatore.

Quest’anno, la gara di Castelbolognese assegnerà il titolo italiano sui 50 km su strada e sarà anche campionato sociale di specialità per noi Road Runners. Per questo ci sentiamo di consigliarla a tutti.
Siamo convinti che parecchi soci maratoneti potrebbero correrla (quasi) ad occhi chiusi. I nostri uomini del triathlon, da parte loro, potrebbero sfruttarla quale test per tante gare di endurance (Ironman o prove 70.3) che hanno in programma nei prossimi mesi.

Tre amici Road hanno corso la Maratona di Milano domenica scorsa. Tra poco più di due settimane saranno in gara alla 50 km di Romagna. Quali migliori esempi per capire come passare (in men che non si dica o quasi) dalla maratona all’ultramaratona?
Ecco allora le testimonianze di Italo Re, Laura Colucci e Roberto Elli (in rigoroso ordine alfabetico).
A loro la parola.

ITALO – finisher a Milano in 3h45’18”
Sono in gara alla maratona e alcuni runners che mi seguono ad un certo punto mi chiedono: “Scusa, io non ti conosco, ma tu chi sei, Italo, per avere un tifo così ad ogni angolo di strada?! Ti riconoscono tutti!!”
Risposta ovvia: “E’ facile… sono un Road Runner!”
E, da Road Runner, mi è capitato di correre la maratona e poi essere catapultato nel mondo delle Ultra.
Per cui, volete sapere quale differenza ci sia, per me, tra una maratona e una 50 km come quella di Romagna? E, più in generale, tra una maratona e una ultra? Si tratta solo qualche km in più?
No, non solo. Posso dire che sono due “fisse” diverse.
La maratona si corre con la “fissa” del tempo. È una corsa!
Chi per stare sotto le 3 ore, chi sotto le 4, chi per chiudere entro il tempo limite, tutti hanno un risultato da inseguire (o, ahimè, una perdita da contenere al minimo, come capita in molti casi).
In un’ultramaratona è diverso, non esiste l’assillo del cronometro.
Ma si parte con un’altra “fissa”, quella di arrivare in fondo, che si stia partecipando a una 50 km o una gara più lunga oppure che si stia gareggiando in una competizione a tempo, una 6 ore o più.
Io mi metto sempre in mente di fare un viaggio, da un punto A ad un punto B o da un’ora X a un’ora Y, in cui sperimentare cosa si prova nel frattempo. Faccio conto che sia un “lunghissimo” più che una gara, da amministrare e da usare per vedere come va a finire. Tra l’altro, su una distanza che, da solo, non proveresti mai a fare.
L’importante è arrivare bene, non fare il tempo!
Quel filo di timore verso i km che vanno oltre la maratona (oppure oltre l’ultimo proprio limite conosciuto) fa in modo che il viaggio sia attento, prudente e senza la frenesia del cronometro.
Con calma… tanto davanti c’è tanta strada... o tanto tempo. E il tempo, allora, lo si usa anche per pensare, chiacchierare, conoscere nuovi compagni di viaggio ad ogni cambio di passo…
Alla 50K di Romagna, dopo il giro di lancio, trovi subito il cartello “– 45 km all'arrivo”. E’ solo con calma ed ironia che trovi lo spirito di sorridere e non tornare indietro, visto che saresti ancora in tempo…!


LAURA – finisher a Milano in 4h40’52”
A dicembre l’iscrizione alla Maratona di Milano. La faccio da 7 ormai. E’ la maratona della mia città, quella che corri circondata dal tifo degli amici, la maratona con le staffette… insomma, una festa alla quale ogni anno non posso mancare! La considero una maratona che, nonostante le mille polemiche, ha per me sempre qualcosa di “magico”.
A gennaio, dopo i bagordi delle festività natalizie, la decisione di provare a prepararla. Già, perché di solito io le maratone non le preparo mai! Ne ho corse 18 e preparate forse 2 (forse!!).
Ma la testa non c’è, la voglia di correre e la forma fisica nemmeno. Allenamenti zero! Tapasciate la domenica mattina?! Neanche a parlarne, voglio dormire!
C’è invece un po’ di scoraggiamento e molta poca motivazione. Oltre a quel dolore all’articolazione della gamba che non passa.
Gennaio, febbraio e marzo sono i tre mesi del cross! “Ma si, mi dico, facciamoli. Così ci muoviamo un po’, tanto sono solo 4 km!” Ma il dolore persiste, la maratona si avvicina e la voglia di correre è sempre meno. Mi ritrovo a metà marzo con solo 6 cross all’attivo e due uscite domenicali di 10 km, fatte lentissime e camminando.
Arriva la domenica della Stramilano. Consapevole che la maratona è alle porte decido di correrla (sia la 10 km sia la Mezza, anche se a passo da bradipo). Fatta! E, con questa, ho anche fatto il lungo per la maratona! Come sono arrivata in fondo me lo chiedo anch’io…
Siamo al 2 Aprile. E’ il gran giorno della maratona.
Obiettivo: arrivare bene, fregarmene del cronometro e decidere (se la gamba regge) di correre poi la 50 km di Romagna. A Castelbolognese ci vado ormai da cinque anni e mica me la posso perdere…
Che dire? Ho raggiunto l’obiettivo. Sono arrivata benissimo (il tifo degli amici fa miracoli?!), il cronometro non l’ho nemmeno calcolato e la gamba ha retto abbastanza bene.
E quindi, decisione presa: il 25 aprile sarà 50 km di Romagna. Per il sesto anno consecutivo!
E’ un’ultramaratona molto bella, si corre tra le splendide colline romagnole, la fai senza guardare il crono (ci sono 7 ore di tempo massimo), si cammina parecchio – anche perché le salite non mancano – e alla fine tutte le donne, dalla prima all’ultima, ricevono un premio.
Insomma, un altro appuntamento al quale non posso assolutamente mancare!
E poi, quest’anno mica mi posso perdere il bellissimo borsone che ci sarà come pacco gara!!


ROBERTO – finisher a Milano in 4h41’35”
Di solito le sensazioni che provo in gara le tengo per me. Ma questa volta farò un’eccezione per gli amici Road.
Correre è bello, ti soddisfa appieno anche quando non ne puoi più; correre in casa, a Milano, nella tua città, è ancora più bello. E trovare gli amici lungo la strada che ti fanno il tifo come fossi il primo keniano in testa al gruppo è davvero impagabile.
Non volevo correre la maratona questa primavera perché ho poco allenamento, ma poi… arriva la Maratona di Milano e non la si può ignorare. E allora dai, proviamoci.
Incontrare continuamente facce conosciute e accompagnare ora l'uno ora l'altro amico o socio Road (vanno tutti più forte di me) ti avvicina al traguardo.
Sentire le urla sguaiate di "Vai Roberto" da parte di perfetti sconosciuti (il nome sul pettorale è una gran cosa) è benzina che ti spinge quando sei in riserva.
E poi, trovare mia figlia Chiara e mia moglie Laura in San Babila, in Cadorna, alla Fiera, di nuovo in corso Sempione e all'Arena o quando meno te le aspetti… è una sensazione unica. Mi danno un’energia infinita, anche quando proprio non ne ho più.
Per non parlare di GP Calegari, amico, coscritto e compagno di tante avventure podistiche e non, che mi vede lontano 300 metri e inizia ad urlare nemmeno fossi l’uomo solo al comando. Incredibile!
E ora, fatta questa ne viene un'altra e così via. La prossima forse in Romagna, tanto da 42 a 50 non cambia molto, (o no?) Beh, una volta che cominci…


Roberto è ancora un po’ titubante ma lo aspettiamo il 25 aprile a Castelbolognese. Così come aspettiamo tanti altri soci Road. Tu cosa farai quel giorno?
Fai un pensiero a una gita in Romagna. E iscriviti sul sito, alla sezione ‘iscrizione eventi’ del mese di aprile.

Ci vediamo alla partenza dei 50 km!
Il team Ultra RRCM

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Roberto, Laura, Italo... tre modi diversi per passare dalla Maratona alle Ultra
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