Questo è l'articolo completo sulla trasferta Road a L'Aquila per la finale dei CDS; il primo pezzo è stato pubblicato sull'ultimo Runners' Post;la seconda parte (forse la più interessante) che non è stata pubblicata per mancanza di spazio, potrà essere letta qui di seguito come specificato anche sul nostro giornalino. Buona lettura.
La strepitosa trasferta del Road ai CDS 2016 dell’L’Aquila.
La squadra è partita venerdì pomeriggio 16 settembre da Milano (Campo XXV Aprile) in autobus insieme ai cugini dell’Atletica Ambrosiana.
Ognuno dei componenti la squadra portava con sè tutto il proprio bagaglio di speranze, costruito giorno dopo giorno, mese dopo mese con duro allenamento, rinunce, infortuni, successi ed anche sconfitte. Ognuno si è preparato compatibilmente con gli impegni che la vita di ogni giorno dispensa alle persone normali. Siamo però saliti su quell’autobus certi che le imprese che ci avrebbero accompagnati per i successivi due giorni di normale non avrebbero avuto niente!!
Vi sembra normale il fatto che uno (non più giovane) si sobbarchi la fatica di nove ore di viaggio immobilizzato su di in un sedile con l’unico fine di correre a perdifiato per una manciata di secondi? Oppure lanciare un attrezzo il più distante possibile con il rischio di lussarsi una spalla? O ancora spiccare un salto in lungo o in alto rischiando una distorsione alle caviglie? No, non è una cosa normale è una cosa da folli!! Ma è tanto grande la nostra passione per l’atletica che preferiamo essere considerati dei pazzi piuttosto che rinunciare ad una così grande emozione.
Finalmente, dopo nove ore e dopo essere stati distolti dai nostri pensieri con la visione di un esilarante film con Checco Zalone, approdiamo al nostro albergo situato a 1.200 metri di altezza ai piedi della funivia che porta alla stazione sciistica di Campo Imperatore sul Gran Sasso D’Italia.
L’indomani mattina i triplisti Ercole Sesini e Antonio Di Giovanni hanno l’onore di iniziare le competizioni: il primo salta a 10 metri esatti (punti 90) il secondo a 9.55. Ercole non è soddisfatto, ma l’undicesima posizione non è da buttar via!!
Alcuni componenti la squadra approfittano della mattinata per passeggiare tra i boschi alla ricerca di funghi senza però un gran risultato. Altri si attardano in camera per conservare le energie per il pomeriggio.
Alle 12 si parte per L’Aquila che dista 15 Km. circa.
Nel salto in alto Franco Caltabiano, molto al di sotto delle sue possibilità, porta 88 punti con la misura di 1.33 mentre Osvaldo Faccini si ferma a 1.30.
Alle 16 si aprono le corse con i metri 400.
Il sottoscritto dovrà cimentarsi contemporaneamente nel disco e nei 400 gare purtroppo concomitanti. Naturalmente la mia concentrazione è rivolta ai 400 metri considerato che il disco per me è un ripiego dettato dalle mie condizioni fisiche a soli 20 giorni dalla manifestazione, quando ancora era in dubbio la mia partecipazione ai CDS. Miracolosamente, negli ultimi 10 giorni i miei problemi alla pianta del piede sinistro sono nettamente migliorati e sentivo dentro di me di poter fare una “dignitosa” prestazione attorno ai 68/69 secondi. Nella remota possibilità che si verificasse il miracolo (che poi si è verificato), negli ultimi tre mesi, invece di riposare, non sono stato fermo un attimo prestando comunque attenzione a non forzare mai il piede con bruschi movimenti: mi ha aiutato moltissimo la bicicletta, la marcia e una soletta elaborata espressamente per disinfiammare il tallone afflitto da una “spina calcaneare”. In tale modo, ho potuto mantenere tonicità muscolare e resistenza qualità necessarie ad un quattrocentista. Infatti in una sola settimana ho potuto riacquistare una buona forma, facilitata anche dalla mia naturale propensione alla velocità.
Ma veniamo, dopo tale divagazione, alle gare: inutile dire che la mia testa non era minimamente concentrata sul disco per cui il primo lancio è risultato nullo perché fuori settore; il secondo ho trattenuto il disco nella mano per cui è uscito frenato; fra un lancio e l’altro terminavo il riscaldamento per i 400 con alcune accelerate sul rettilineo opposto che mi hanno dato delle ottime sensazioni.
Dopo la partenza della prima serie (io ero nella seconda), ho sistemato i blocchi appena in tempo per posizionarmi e partire in sesta corsia. Sentivo che anche il piede infortunato riusciva a spingere a dovere per cui ci ho dato dentro senza preoccuparmi più di tanto di una eventuale ricaduta e ho fatto bene perché ho potuto allungare il passo (sia pure senza scarpe chiodate) ed evitare di accelerare le frequenze che mi avrebbero fatto accumulare acido lattico; all’uscita della curva, sul rettilineo finale mi sentivo ancora in forze ed ho spinto fino all’ultimo recuperando anche qualcosa sugli avversari (più giovani) che mi precedevano; tempo finale: 66.63 e quarta posizione assoluta con ben 97 punti!! Poi si sa, terminata la gara si recrimina sempre …. ma se avessi osato di più …. chissà… forse … sarei salito sul podio … con qualche decimo in meno; poi ci si accontenta … è andata come non avrei mai immaginato che andasse, oltre la più rosea previsione!! Appena il tempo di recarmi sulla pedana del disco per il terzo lancio: al momento di girare, perdo l’equilibrio, ritento, niente la testa mi gira: è nullo e la gara termina lì; dopo un 400 tirato il fisico reagisce negativamente; saluto tutti compreso il maresciallo dell’esercito di 85 anni che era stato 45 anni fa il mio superiore nella 1° Compagnia Atleti a Roma e che stranamente si ricordava ancora di me!! Meno male che il nostro titolare del lancio del disco Bruno Mantovani fa il suo dovere lanciando a 35.56 metri e guadagnando un magnifico 11° posto che frutta ben 90 punti per la squadra.
Nella terza serie dei 400 parte il nostro Pimpe che, dopo la mia prestazione avrebbe potuto anche tirare i remi in barca; conoscendolo però sarebbe stata una cosa contro la sua natura, per cui è partito, come al solito, senza risparmio vincendo la sua batteria in un ottimo 58.87.
Ora è la volta dei 100: si cimentano Aldo Cambiaghi e Osvaldo Faccini; il primo per portare il maggior numero di punti al Road, il secondo (chiuso dai pronostici) per superarsi a livello personale. Aldo e Osvaldo partono nella 1° serie: il primo ottiene un ottimo 15.40 per i suoi 76 anni (20° posto per 82 punti), il secondo con il tempo di 15.14 si conferma comunque un buon velocista.
Angelo Lapolla nel frattempo è impegnato nel lancio del giavellotto che, a dispetto della sua corporatura non certo da lanciatore, riesce comunque ad imprimere all’attrezzo una spinta non comune sicuramente originata dalla struttura forte e compatta del braccio e della spalla. Al secondo lancio arriva a 32.02 che gli vale la 19a prestazione con 82 punti.
Scendono in campo gli atleti dei 1.500 metri; i nostri alfieri sono Massimo Cimato e Giuseppe Lazzari; Max e Beppe corrono insieme nella terza serie e si profila una gara tirata perché i concorrenti sono molto agguerriti; per 2/3 della gara viaggiano in coppia al centro del plotone, Max davanti e Beppe dietro sulla sua scia; ad un giro dal termine si apre la “bagarre”; Beppe reagisce e supera Max che invece mantiene la sua andatura regolare; sul rettilineo finale gli avversari piazzano la volata e i nostri si devono accontentare delle ultime due posizioni; niente di male considerato che molti erano più giovani di 5 o di 10 anni per cui nella classifica finale Beppe si piazza ottavo su 34 concorrenti (tempo 4.50.82 – punti 92) e Max al 23° posto (tempo 5.00.46).
La prima giornata volge al termine, manca solo la staffetta 4X100. La nostra staffetta è formata da Aldo Cambiaghi, Ercole Sesini, Ivo Mazzucchelli e Antonio Montaruli che totalizzano la categoria più anziana (M65), insieme alla Tortellini Voltan, tra le 23 iscritte; al colpo di pistola il “Casseula” parte a razzo come al suo solito tale da sopravanzare alcuni concorrenti molto più giovani di lui; perde un pò nel finale, ma il cambio con Ercole è buono, per cui alla fine del rettilineo opposto al traguardo la nostra staffetta rimonta alcune posizioni; il cambio con Ivo va un po’ per le lunghe, ma fortunatamente entro i limiti; la curva è impeccabile ma anche l’ultimo cambio è lungo tanto che Antonio frena un po’ in attesa del testimone; Antonio ce la mette tutta, ma resta a un secondo dalla Vis Nova che comunque è M60 e davanti alla pari categoria della Tortellini Voltan: Tempo 55.61 – 12a posizione - punti 89. Complimenti!!
La seconda giornata si apre con i 200 ad ostacoli, gara particolarmente impegnativa che richiede velocità, resistenza e tecnica. Antonio Montaruli si è dovuto alzare presto per essere pronto a partire alle 9.00; purtroppo al via si è scatenato un autentico nubifragio per cui la prestazione, nonostante l’impegno profuso, ne ha risentito parecchio: 37.92 – 17° - 84 punti.
Nel salto in lungo si presentano in pedana Ercole Sesini e Antonio Di Giovanni; le sensazioni di Ercole non sono ottime: già ieri nel triplo accusava mancanza di forza nelle gambe, scarsa esplosività, debolezza generale, sintomi che non erano svaniti; tuttavia sorretto dalla volontà, inizia la sua gara con il massimo dell’impegno, ma subito si accorge che è ben al di sotto delle sue abituali misure: primo salto 4.21, secondo 4.25, terzo 4.25 e quarto 4.06. La classifica finale lo vede al 16° posto con 85 punti. Anche Antonio risulta essere molto al di sotto delle sue normali prestazioni: il miglior salto a 4.63 quando la sua norma è oltre i 5 metri! 24° posto per 77 punti.
Le competizioni procedono a ritmo serrato: Bruno Mantovani e Franco Caltabiano si cimentano nel lancio del peso; Bruno effettua quattro lanci tutti attorno ai 9.50 metri, l’ultimo il migliore si ferma a 9.58 che lo posizionano al 13° posto per 88,5 punti; Franco segue a ruota con un ottimo per lui (non specialista) 8.38 metri (20° posto per 81 punti).
Alla partenza i metri 5000: Cristiano Marchese SM45 è al suo debutto ai CDS ed è fermamente deciso a dimostrare il suo valore; infatti nei primi giri si mantiene a ridosso dei primi in quarta quinta posizione; la sua corsa è naturale e poco dispendiosa, ma appare anche un pochino contratta nel passo che, a mio parere, dovrebbe essere un pò più lungo se rapportato alla sua altezza; si difende comunque bene ed alla fine taglia il traguardo, nella sua serie, al quarto posto che gli frutta in assoluto l’ottava posizione, 93 punti preziosi con il tempo di 16.56.20 che è ben al di sotto delle sue potenzialità; avrà sicuramente modo di rifarsi nella prossima stagione; per il momento è comunque nel “top 10” che è garanzia di qualità!!
Si giunge finalmente ad una delle gare su cui il Road tiene in modo particolare per il valore dei suoi interpreti: Giuseppe Pimpe Prina (Pimpe) e Giuseppe Lazzari (Beppe); due “Giuseppe” scalpitanti come dei puledri pronti a dimostrare il proprio valore; l’occasione (corrono nella medesima batteria) è propizia per fare un gioco di squadra, posto che Pinpe, più giovane di 10 anni, è sicuramente in grado di sopravanzare il compagno di 5/6 secondi, divario però che non permetterebbe, alla fine, di guadagnare più punti di quelli che invece guadagnerebbe Beppe con una gara tirata al limite delle sue possibilità. Allo sparo, il Pimpe, come nei piani, si posiziona davanti a Beppe che lo segue senza dare l’impressione di faticare più di tanto; Pimpe si vede, la sua corsa è controllata (fosse stato solo sarebbe già schizzato in testa), si volta spesso per verificare che Beppe lo stia seguendo: il copione viene seguito a puntino; il “sacrificio” di Pimpe sta dando i suoi frutti: Beppe sta eguagliando la sua miglior prestazione e il Pimpe, negli ultimi 10 metri, assolto il suo compito, da sfogo alla sua esuberanza con uno scatto da par suo!! 1.17.54 il tempone di Beppe, che dall’alto della sua categoria SM55 si posiziona al 7° posto assoluto portando 94 punti preziosi al Road; per Pimpe 2.17.31 in attesa di scatenarsi nella attesissima staffetta 4X400.
La penultima gara sono i 200 metri. La squadra punta sul veterano Aldo Cambiaghi considerato che il soscritto Aldo 2 aveva deciso (causa infortunio) di puntare esclusivamente sui 400. Si aggiunge all’ultimo momento Angelo Lapolla, non tanto per la velleità di guadagnare punti, quanto per vincere la scommessa con Ercole Sesini che era convinto che il crono finale superasse i 33 secondi; in palio, in un primo momento, la tredicesima, ma vista l’indubbia sproporzione tra evento e valore reale della posta, di comune e d’accordo, hanno optato poi per una pizza e un bel bicchiere di birra!! Ai vostri posti, pronti, Bang!! Angelo in seconda, Aldo in quarta corsia; Angelo si improvvisa velocista e nei primi 30 metri e annulla il “decalage” con il pur valido settantaseienne Aldo; all’uscita dalla curva Angelo incrementa la frequenza sospinto da una forza invisibile non tanto data dalla posta in palio (pizza e birra) quanto dalla desiderio di dimostrare ad Ercole che si sbagliava di grosso sul suo effettivo valore! Con quei suoi passettini veloci vedeva avvicinarsi sempre di più il traguardo e con esso la pizza, la birra e il suo onore!! Per la cronaca: tempo di Angelo: 31.78, di Aldo 33.14 (in linea con le sue ultime “performance”) 25° posto per 76 punti.
Ed eccoci arrivati alla ultima competizione: la staffetta 4X400 che normalmente chiude le gare e che è sempre stata il termometro del valore di una squadra nel suo insieme. Fino all’ultima ora Massimo Cimato era indeciso se partecipare o meno per una contrattura al polpaccio destro (il sostituto sarebbe stato Ivo Mazzucchelli); alla fine si è deciso a partecipare insieme a Aldo Del Rio, Giuseppe Lazzari e Giuseppe Prina.
La prima frazione è del sottoscritto che pur senza le scarpette chiodate è stato ritenuto il più adatto alla partenza dai blocchi; sorprendentemente mi sono accorto che la fatica di ieri non aveva intaccato minimamente la forma anzi sentivo che ero migliorato ancora ed ho allungato il passo come ero solito fare sul rettilineo opposto al traguardo; in tal modo, con lo stesso dispendio di energie (invariato il crono) ho percorso, nei primi 200 metri, almeno due/tre metri in più di quanto avrei potuto percorrere con una frequenza maggiore, ma con un passo più corto; infatti all’uscita dalla curva finale sentivo di avere ancor una buona riserva di energie per spingere fino alla consegna del testimone a Beppe penso in terza o quarta posizione; un tempo eccellente: 1.05.00, la mia miglior prestazione 2016; parte quindi Beppe che agguanta subito il concorrente che lo precedeva e riduce la distanza con il secondo; sul rettilineo però rinvengono due concorrenti evidentemente molto più giovani di Beppe che consegna il testimone a Max che mantiene egregiamente la posizione senza guadagnare né perdere; il testimone passa infine a Pimpe che mette in campo tutta la sua energia per chiudere sicuramente la sua frazione in 58” e suggellare il crono complessivo finale in 1.05.14 che ci posiziona al 5° posto e 96 punti guadagnati.
Abbiamo ottenuto il 9° posto tra le Società Master in Italia con una squadra non al 100% delle sue possibilità. Posto che anche le altre società, chi più chi meno, lamenteranno come noi infortuni e quindi il minor rendimento di alcuni atleti, il Road per guadagnare punti rispetto ad altre, deve mirare al rafforzamento del settore concorsi (salti) ed in parte in quello della velocità pura (100 m.).
Quello che importa alla fine è che comunque il Road sta salendo anno dopo anno e appare raggiungibile l’obiettivo di classificarsi tra le prime 5 società in Italia.
Forza Road, avanti così!!!
Aldo Del Rio