Cari Road,
con piacere vi informiamo che il nostro socio Ennio Buongiovanni ha presentato con successo il libro "Ci sono gli indiani, ma vado avanti lo stesso".
Buona lettura!!
Ecco cosa scrive Fausto Narducci di Gazzetta dello Sport:
“Ci sono gli indiani ma vado avanti lo stesso” è un racconto autobiografico – Fusta editore – di un’estemporanea e tribolata camminata di cinque giorni e di 180 km da Milano a Voltri ispirato, in una giornata di uggia milanese, dal semplice e improvviso desiderio di rivedere il mare. Il racconto si avvale di un’ampia prefazione dello storico dello sport Sergio Giuntini e si dipana lungo 282 pagine attraverso varie vicissitudini, tentativi e fallimenti, durante i quali l’autore, Ennio Buongiovanni, si sofferma su fatti e luoghi famosi e non famosi nonché su svariati personaggi, anche viaggiatori a piedi (Lutero, Goethe, Thoureau, Nietzsche, Hesse, Einstein, Fermor, Chatwin). Così tra un passo e l’altro, tra un guaio e l’altro, tra una menomazione e l’altra, tra ritiri e ripartenze numerosi sono le divagazioni letterarie, poetiche, pittoriche, ambientali, sociali, storiche e sportive. Il tentativo, più volte messo in atto con ostinazione e caparbietà , comincia nella primavera del 2007 e termina nella primavera di due anni dopo. Le difficoltà consistono nel “problema dei piedi” che, delicati come sono, non vogliono proprio saperne di far giudizio, si rifiutano di andare avanti. Nelle pagine il mare – meta agognata – è sempre presente con tutto il suo fascino, i suoi misteri, i suoi narratori. Il racconto non è una semplice e scontata cronaca di viaggio, è piuttosto un compendio di genere narrativo e racchiude una parabola sui valori della vita, un insegnamento. La narrazione, non priva di suggestioni, di riflessioni, di scoperte e di un tono spesso auto-ironico risulta coinvolgente, così come succede con la lettura di un intrigante libro giallo. Si procede pagina dopo pagina incuriositi dai continui rimandi della vicenda e quindi dalla voglia di sapere chi è il “colpevole”, che in questo caso è la voglia di sapere come questo insolito viaggio andrà a finire. E se i “colpevoli” fossero due?