BagĂ i,
purtroppo vi devo dare una notizia di quelle che non avrei mai voluto ricevere; vi allego la mail ricevuta oggi da Elio:
“La nostra bandiera si è afflosciata. Giordano Maderna se ne è andato questa mattina alle 11. Colpito dal virus lunedì, due soli giorni il decorso. Le sue ceneri saranno deposte e tumulate nella cappella della cugina a Quistello per volontà di Giordano. Non ho altre parole, ricordiamolo con una preghiera.”
E pensare che solo due settimane fa Elio ci scriveva: “UE’, finalmente una buona notizia … sono riuscito ad avere informazioni di Maderna tramite sua cugina. Giordano sta bene, è ironico e spiritoso … è il solito che abbiamo sempre conosciuto. Purtroppo ha un altro grosso problema: artrosi alle mani. Non riesce più controllare il telefonino, ecco perché non risponde alle nostre chiamate. Sua cugina telefona alla direzione della RSA per fare in modo che un’infermiera (che sia di suo gradimento) vada in camera a ricevere la successiva telefonata e mettere il cell in viva voce. Adesso, anche in questo istituto, sono sospese le visite ma la signora mi ha assicurato che quando le sarà possibile fargli visita non mancherà di chiamarmi per scambiare quattro chiacchiere. E noi, quando tutto sarà finito, non mancheremo di tornare a fargli visita.”
Giordano, classe 1936, è stato per anni una colonna del Road; Ghido lo ricorda così: “Una delle vere bandiere del Road. Sempre ironico, allegro, gentile. Un pioniere delle gare lunghe e di quelle in montagna. Un pioniere dello sport per i diversamente abili.” E Bico: “Non ho mai conosciuto una persona con una forza d'animo come la sua. Simpatico, allegro, aveva sempre una parola adeguata ad ogni situazione.”
Adès se cià men “ultra”; ai so temp i a ciamavèn “lunghe distanze”; dove c’era una gara con tanti km eri sicuro di trovare Giordano; era un “magnachilometri”; più erano i km da correre e più era contento. Adès se cià men “ultratrail”; ai so temp i a ciamavèn sgamelà de; su e giò dai monti: e Giordano c’era.
Quando la vita lo ha privato dell’uso delle gambe è diventato uno dei pionieri dello sport per diversamente abili; si spostava senza aiuti con la sua carrozzina; era frequentatore abituale del XXV aprile; alle gare in pista Road andà va via mè na lippa; in curva era più spericolato di Nuvolari; sempre a manetta; quante volte ha rischiato di ribaltarsi! Sempre presente alla Stramilano, al Trofeo Montestella, ecc.
E’ stato giudice Fidal e Consigliere Road; il venerdi pomeriggio lo trovavi in sede a dare una mano e sempre sorridente; quando c’erano le riunioni giù da basso, Elio aveva inventato una tecnica particolare per purtà l giò in sella.
Era anche donatore e socio dell’Avis Milano, molto legato alla realtà di Niguarda; alla storica tapasciata Avis della Cascina Monluè l’era sèmper lì a dà via i cartelìn.
Da quando non era piĂą autosufficiente viveva in una casa di riposo.
Ricordiamo il nostro caro Giordano con Una preghiera tutti insieme per lui:
”L’eterno riposo dona a Lui o Signore. E splenda a Lui la luce perpetua. Riposi in pace. Amen”
Ciao Giordano! Ora puoi riprendere a correre con le tue gambe lungo le praterie del Cielo.